Lotto 207 | Giovanni Francesco Pieri Maddalena penitente.1749 ca.Rilievo in cera policroma

GONNELLI - Via Ricasoli -14/r 6, 50122 Firenze
Asta N. 21 - Stampe, disegni e dipinti dal XVI al XX secolo Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 345
lunedì 12 dicembre 2016 ore 15:00 (UTC +01:00)

Giovanni Francesco Pieri Maddalena penitente.1749 ca.Rilievo in cera policroma

Giovanni Francesco Pieri
Maddalena penitente.

1749 ca.

Rilievo in cera policroma entro cornice coeva in legno dorato. cm 20x15. González-Palacios, 1993, pp. 155-163. Allievo dello scultore Gioacchino Fortini, negli anni 1713-174,  il Pieri viene ricordato come medaglista, modellatore e ritrattista ma soprattutto come il più abile ceroplasta della sua epoca. Attivo prima alla corte dei Medici e poi presso i Borbone a Napoli, secondo il biografo Francesco Gabburri si specializzò sin da giovane in figure a mezzo e a basso rilievo in cere colorite che furono particolarmente apprezzate dall'ultimo granduca mediceo Gian Gastone, che lo pose alla guida dell'Arazzeria nella Real Galleria dei Lavori assegnandogli lo studio che era stato del suo maestro Fortini. Con la morte del Granduca e la fine della dinastia medicea, nel 1737 il Pieri si trasferì alla corte di Napoli dove dal 1734 regnava Carlo di Borbone; anche qui fu alla guida dell'arazzeria voluta dal sovrano, ma, come a Firenze, il suo successo fu legato all'attività di squisito ritrattista e autore di scenette in cera. Le sue opere non risultano sempre firmate e talvolta lo sono solo su etichette di carta incollate sulle piccole cassette con fondo di lavagna che costituiscono il sostegno delle sue composizioni. Il soggetto del rilievo deriva da un dipinto di Bartolomeo Schedoni (1578-1615) del quale è nota una versione al Minneapolis Institute of Arts (inv. 62.86). Esistono altre cere del Pieri tratte da opere dello Schedoni, artista presente nella raccolta degli antenati materni di Don Carlo, i Farnese. Del rilievo in oggetto si conoscono altri esemplari, fra i quali quello al Museo di San Martino a Napoli (González-Palacios, fig. 270. di identiche dimensioni e datato sul retro 1749)