Asta di Fine Paintings & Works of Art Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 162
mercoledì 8 marzo 2017 ore 18:00 (UTC +01:00)
M. Sironi "Composizione con cavaliere e manichini" XX sec. (1919) Tempera e mati
M. Sironi "Composizione con cavaliere e manichini" XX sec. (1919) Tempera e matita grassa su cartoncino, 53,8 x 36,8 cm. Opera archiviata dall’Associazione per il Patrocinio e la promozione della Figura e dell’Opera di Mario Sironi, Milano, con il numero 354/16 RA. Nel 1919 partecipa alla Grande Esposizione Nazionale Futurista, esponendo quindici opere prevalentemente sul tema della guerra. Ormai, però, suggestioni metafisiche mutuate da Carrà e De Chirico pervadono la sua pittura. In luglio tiene la prima personale a Roma, da Bragaglia. Nel gennaio 1920, con Funi, Dudreville e Russolo, Sironi firma il Manifesto futurista. Contro tutti i ritorni in pittura, che nonostante il titolo contiene già molte istanze del futuro Novecento Italiano. Nel dicembre 1922 fonda, con Bucci, Dudreville, Funi, Malerba, Marussig e Oppi, il Novecento Italiano, che si presenta per la prima volta a Milano, alla Galleria Pesaro nel marzo 1923. Animato dalla Sarfatti, il movimento aspira a una “moderna classicità”, cioè a una forma classica, priva di pittoricismi ottocenteschi. Del “Novecento” Sironi è la personalità più rappresentativa. Fin dal 1925 entra a far parte del Comitato Direttivo ed espone alle mostre nazionali e internazionali del gruppo (nel 1926 a Milano alla I Mostra del Novecento Italiano e a Parigi alla Galerie Carminati; nel 1927 a Ginevra, Zurigo, Amsterdam, L'Aja; nel 1929 a Milano alla II mostra del Novecento Italiano e alle rassegne di Nizza, Ginevra, Berlino, Parigi; nel 1930 a Basilea, Berna, Buenos Aires; nel 1931 a Stoccolma, Oslo, Helsinki). Intanto dal 1927, e fino al 1931, scrive come critico d'arte sul “Popolo d'Italia”.
