Asta N. 21 - Stampe, disegni e dipinti dal XVI al XX secolo

Asta N. 21 - Stampe, disegni e dipinti dal XVI al XX secolo

lunedì 12 dicembre 2016 ore 15:00 (UTC +01:00)
Lotti dal 193 al 216 di 765
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  • Anonimo del XVIII secoloPaesaggio fluviale con cascatella, pescatori e capre.
    Lotto 193

    Anonimo del XVIII secolo
    Paesaggio fluviale con cascatella, pescatori e capre.



    Olio su tela. cm 39x59,5.

  • Scuola lombarda della fine del XVIII secoloPaesaggio valtellinese con pastori e
    Lotto 194

    Scuola lombarda della fine del XVIII secolo
    Paesaggio valtellinese con pastori e gregge.



    Olio su tela. cm 109x128. Questo grande paesaggio con montagne sullo sfondo raffigura probabilmente una veduta della Valtellina commissionata dalla nobile famiglia Omodei della quale nella tela compare il blasone in basso a sinistra ad indizio anche di una eventuale provenienza. Gli Omodei originari di Bellagio, si trasferirono a Tirano all'inizio del XIII secolo e vengono ricordati nel paese di Sernio dall'anno 1377.

  • Anonimo della fine del XVIII secolo ed inizi del XIXPaesaggio lacustre con tre
    Lotto 195

    Anonimo della fine del XVIII secolo ed inizi del XIX
    Paesaggio lacustre con tre figure in barca.



    Olio su tela. cm 68x86.

  • Anonimo della fine del XVIII secoloRitratto di donna con scialle in pizzo e velo
    Lotto 196

    Anonimo della fine del XVIII secolo
    Ritratto di donna con scialle in pizzo e velo nero.



    Olio su tela. cm 76x59.

  • Francesco  Albani  Madonna che legge col Bambino in braccio. Olio su rame. cm
    Lotto 197

    Francesco Albani
    Madonna che legge col Bambino in braccio.



    Olio su rame. cm 23x18. Francesco Albani eseguì molte versioni della Madonna che legge con in braccio il Bambin Gesù addormentato. La versione presente sembra affine ad altra, sempre su rame ma di dimensioni più piccole, venduta presso Christie's (New York, 15 aprile 2008, lotto 326), e ad altra ancora di dimensioni pressoché identiche conservata ai Musei Capitolini.

  • Giovanni Battista  Busiri Coppia di tempere su carta con vedute immaginarie.
    Lotto 198

    Giovanni Battista Busiri
    Coppia di tempere su carta con vedute immaginarie.



    Tempera a colori su carta. cm 29,5X40,5. Coppia di vedute immaginarie di Roma antica con architetture classiche e rovine; tipiche dell'artista le tempere con vedute della città e dei dintorni. (2)

  • Matteo  Ghidoni Tre pitocchi in una piazza di paese. Olio su tela. cm 29x23.&
    Lotto 199

    Matteo Ghidoni
    Tre pitocchi in una piazza di paese.



    Olio su tela. cm 29x23. 

  • Salvator  Rosa Scena di maleficio.1674Olio su tela. cm 46x68. Siglato "FGS" e da
    Lotto 200

    Salvator Rosa
    Scena di maleficio.

    1674

    Olio su tela. cm 46x68. Siglato "FGS" e datato "1674" sull'orcio al centro. La scena - con la creatura mostruosa evocata dal rito malefico, lo stregone atterrito che fugge, ed il bambino inconsapevole destinato al sacrificio ancora legato - dichiara tutto il suo debito nei confronti dei quadri di magia e di stregoneria dipinti da Salvator Rosa nel suo periodo fiorentino (dall'autunno del 1639 al 1650), ed ambitissimi dagli amatori. La stregoneria a Firenze aveva trovato nella seconda metà del XVII secolo grande diffusione, in seguito alla pubblicazione del Corpus Hermeticum ed il collezionismo per questo tipo di soggetti magico-stregoneschi era divenuto comune ad alcuni nobili legati alla casata Medici, ad esempio il marchese Corsini, destinatario della celebre Stregoneria Corsini; i dipinti a tematica stregonesca-magica, le cosiddette Magherie o Incatesimi, erano infatti opere per un pubblico elitario di collezionisti, di fruizione privata, tenute segrete e mostrate solo ad una cerchia ristretta di amici.

  • Ippolito  Scarsella (detto Scarsellino) Madonna con bambino.Ante 1580.Olio su
    Lotto 201

    Ippolito Scarsella (detto Scarsellino)
    Madonna con bambino.

    Ante 1580.

    Olio su rame. cm 15x12. Figlio di Sigismondo Scarsella, anche lui pittore, si deve al padre l'aver sospinto il giovane alla futura professione. Non è certa una prima visita a Bologna mentre si ricorda un tirocinio nella bottega del Veronese, operante a Venezia, dove il giovane Ippolito assimila lo stile manieristico e la lezione tizianesca. Tornato a Ferrara inizia ad operare in proprio ed apre una sua bottega. Alla prima maturità può esser fatta risalire l'influenza dei Carracci, riscontrabile nell'intimo tono devozionale dei dipinti sacri. Il suo percorso artistico comprende, oltre a numerose grandi pale d'altare per chiese ferraresi, anche una copiosa produzione di dipinti di piccolo formato, a soggetto sacro o profano, per la devozione o il gusto privato di una committenza scelta. A quest'ultima produzione sembra appartenere anche il piccolo rame in esame, dove la componente veneta sembra far largo all'affettività spiegata di marca carraccesca. Il dipinto è accompagnato da una lettera di Mina Gregori che ne conferma l'attribuzione e ne analizza la cifra: “I confronti con le opere note fanno datare questo prezioso quadretto prima del 1580, nella fase giovanile. Vi sono evidenti i punti di riferimento della cultura di formazione del pittore, Paolo Veronese, riecheggiato nell'intonazione dei colori, e il Parmigianino nell'articolazione formale del Bambino. E' interessante notare che un'iscrizione nel verso della fine del Settecento o degli inizi dell'Ottocento attribuiva già il quadro allo Scarsellino”.

  • Francesco  Soderini Santa Barbara ed il padre colpito dal fulmine.1700-1710.Olio
    Lotto 202

    Francesco Soderini
    Santa Barbara ed il padre colpito dal fulmine.

    1700-1710.

    Olio su tela. cm 62,5x115. Il soggetto raffigura Santa Barbara, figlia del pagano Dioscuro, in un momento precedente la sua decapitazione per mano del padre che l'aveva denunciata alla magistratura romana dopo averne scoperta la conversione al Cristianesimo. Una volta effettuata l'esecuzione, Dio punisce Dioscuro per il suo gesto sciagurato scagliando un fulmine che lo uccide. Sulla destra la torre dove la santa era stata rinchiusa dal padre per tenerla lontana dalle tentazioni del mondo. Francesco Soderini inizia sotto la guida di Alessandro Gherardini per poi passare a studio dal fiammingo Giovan Niccolò Rombouts, divenne in seguito artista autonomo lavorando soprattutto per il Gran Principe Ferdinando e la sorella di lui Anna Maria Luisa, Elettrice palatina. La tela mostra caratteri della lezione del Gherardini e del Rombouts ed analogie con la pittura fiorentina di inizio Settecento con elementi del Sagrestani e di Giuseppe Moriani, di Sebastiano Galeotti e Niccolò Nannetti. L'opera è corredata da un'esaustiva perizia di Sandro Bellesi.

  • Philips  Wouwerman La sosta del cavaliere.XVII secolo. Olio su tela. cm
    Lotto 203

    Philips Wouwerman
    La sosta del cavaliere.

    XVII secolo.

     Olio su tela. cm 40,5x32. Piacevole scena di genere ambientata nei pressi di un fiume, nei modi di Philips Wouwerman, esponente del barocco olandese influenzato, come gran parte della produzione dell'Europa settentrionale, dalle immagini di contadini, soldati e briganti di Pieter van Laer. A parte un breve soggiorno ad Amburgo verso la fine del 1630, Wouwerman visse e lavorò ad Haarlem, specializzandosi in paesaggi di campagna collinare, scene a cavallo, campi, immagini di viaggiatori all'esterno di alberghi.

  • Anonimo della seconda metà del XVII secoloMadonna del latte. Rilievo in marmo
    Lotto 204

    Anonimo della seconda metà del XVII secolo
    Madonna del latte.



    Rilievo in marmo fissato su supporto ottagonale in legno. Diametro: cm 40. Il soggetto è testualmente ripreso dal dipinto del Correggio eseguito attorno al 1523-24 ed attualmente al Szépmuvészeti Múzeum di Budapest: la tavola vi giunse nel 1812, in quanto parte della raccolta del principe Esterhàzy il quale, a sua volta, l' aveva acquisita dalla collezione romana del cardinale Pietro Aldobrandini, dove è ricordata nel 1603.

  • Anonimo del XVII secoloSan Giovannino. Rilievo in marmo. In alto il numero "6" a
    Lotto 205

    Anonimo del XVII secolo
    San Giovannino.



    Rilievo in marmo. In alto il numero "6" a matita. Sul retro residuo di vecchia etichetta inventariale. cm 9,5x8,5.

  • Ceroplasta fiorentino della fine del XVIII secoloRitratto femminile con un seno
    Lotto 206

    Ceroplasta fiorentino della fine del XVIII secolo
    Ritratto femminile con un seno scoperto.



    Rilievo in cere policrome, perline e pietre dure. Diametro: cm 11. Il ritrattino sembra in linea con la tradizione ceroplastica fiorentina che alla fine del XVIII secolo vide in Clemente Susini (Firenze 1754-1814) il suo massimo esponente. I lineamenti e la carica seduttiva della giovane donna richiamano la "Venerina" dei Medici, la cera anatomica a grandezza naturale e smontabile realizzata dal Susini fra il 1781 e il 1782 e conservata al Museo de La Specola: la giovane donna di grande avvenenza influenzò moltissimo gli artisti coevi che ne subirono il fascino eseguendo varie repliche e prendendola a modello per opere indipendenti.

  • Giovanni Francesco  Pieri Maddalena penitente.1749 ca.Rilievo in cera policroma
    Lotto 207

    Giovanni Francesco Pieri
    Maddalena penitente.

    1749 ca.

    Rilievo in cera policroma entro cornice coeva in legno dorato. cm 20x15. González-Palacios, 1993, pp. 155-163. Allievo dello scultore Gioacchino Fortini, negli anni 1713-174,  il Pieri viene ricordato come medaglista, modellatore e ritrattista ma soprattutto come il più abile ceroplasta della sua epoca. Attivo prima alla corte dei Medici e poi presso i Borbone a Napoli, secondo il biografo Francesco Gabburri si specializzò sin da giovane in figure a mezzo e a basso rilievo in cere colorite che furono particolarmente apprezzate dall'ultimo granduca mediceo Gian Gastone, che lo pose alla guida dell'Arazzeria nella Real Galleria dei Lavori assegnandogli lo studio che era stato del suo maestro Fortini. Con la morte del Granduca e la fine della dinastia medicea, nel 1737 il Pieri si trasferì alla corte di Napoli dove dal 1734 regnava Carlo di Borbone; anche qui fu alla guida dell'arazzeria voluta dal sovrano, ma, come a Firenze, il suo successo fu legato all'attività di squisito ritrattista e autore di scenette in cera. Le sue opere non risultano sempre firmate e talvolta lo sono solo su etichette di carta incollate sulle piccole cassette con fondo di lavagna che costituiscono il sostegno delle sue composizioni. Il soggetto del rilievo deriva da un dipinto di Bartolomeo Schedoni (1578-1615) del quale è nota una versione al Minneapolis Institute of Arts (inv. 62.86). Esistono altre cere del Pieri tratte da opere dello Schedoni, artista presente nella raccolta degli antenati materni di Don Carlo, i Farnese. Del rilievo in oggetto si conoscono altri esemplari, fra i quali quello al Museo di San Martino a Napoli (González-Palacios, fig. 270. di identiche dimensioni e datato sul retro 1749) 

  • Scuola francese del XIX secoloRitratto virile. Olio su tela. cm 49x37. Al retro
    Lotto 208

    Scuola francese del XIX secolo
    Ritratto virile.



    Olio su tela. cm 49x37. Al retro una vecchia scritta con ipotetico riferimento a Jean-Francois Millet.

  • Scuola italiana del XIX secoloRitratto di donna con boccoli scuri. Olio su tela.
    Lotto 209

    Scuola italiana del XIX secolo
    Ritratto di donna con boccoli scuri.



    Olio su tela. cm 56x51. Opera ascrivibile a un artista attivo nella prima metà dell'Ottocento, interessante poiché distinta da un incipiente naturalismo, che emerge da un'impostazione formale e da un'interpretazione sentimentale dell'soggetto effigiatoancora radicate nella temperie culturale romantica.

  • Scuola italiana del XIX secoloMendicante. Olio su tela. cm 33x25,5. Il dipinto,
    Lotto 210

    Scuola italiana del XIX secolo
    Mendicante.



    Olio su tela. cm 33x25,5. Il dipinto, di autore anonimo, si distingue per una raffinata qualità pittorica e per la gradevolezza aneddotica del soggetto.

  • Scuola italiana del XIX secoloCantiere navale.1882Olio su tela. cm 41x61. Firma
    Lotto 211

    Scuola italiana del XIX secolo
    Cantiere navale.

    1882

    Olio su tela. cm 41x61. Firmato e datato al centro G. Vandoni 21 ottobre 1882.

  • Scuola francese del XIX secoloGiovane contadina francese con bambino.  Olio
    Lotto 212

    Scuola francese del XIX secolo
    Giovane contadina francese con bambino.



     Olio su tela. cm 54x44,5.

  • Anonimo dell'inizio del XX secoloPaesaggio con ritratto d'uomo che legge. Olio
    Lotto 213

    Anonimo dell'inizio del XX secolo
    Paesaggio con ritratto d'uomo che legge.



    Olio su cartone. cm 29,5x22,5. Non firmato ma molto interessante. Il personaggio ritratto potrebbe essere Umberto Boccioni.

  • Luigi  Aversano Natura morta. Olio su tavola. cm 19x30. Firmato in basso a des
    Lotto 214

    Luigi Aversano
    Natura morta.



    Olio su tavola. cm 19x30. Firmato in basso a destra.

  • Salvatore  Balsamo Passeggiata sul lungomare a Napoli. Olio su cartone. cm 34x48
    Lotto 215

    Salvatore Balsamo
    Passeggiata sul lungomare a Napoli.



    Olio su cartone. cm 34x48. Firmato in basso a sinistra. Opera caratteristica della miglior produzione di Balsamo, pittore napoletano allievo di Vincenzo Irolli, la cui presenza sul mercato è rara e ricercata in particolare per le vedute, come la nostra, ambientate nel Golfo di Napoli e descrittive della vita quotidiana del capoluogo partenopeo, in toni pianamente narrativi e intrisi di folklore.

  • Gino  Barbieri Vaso di rose. Olio su compensato. cm 31x28. Firmato in basso a si
    Lotto 216

    Gino Barbieri
    Vaso di rose.



    Olio su compensato. cm 31x28. Firmato in basso a sinistra "G. Barbieri".

Lotti dal 193 al 216 di 765
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Asta N. 21 - Stampe, disegni e dipinti dal XVI al XX secolo

Esposizione lotti:
Da martedì 6 dicembre a domenica 11 dicembre
dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:00

Sessioni

  • 12 dicembre 2016 ore 15:00 Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 345 (1 - 345)
  • 13 dicembre 2016 ore 15:00 Seconda Sessione - dal lotto 346 al lotto 767 (346 - 767)